Un’esibizione tecnica e di cuore che ha onorato la boxe italiana

 

C’è l’atmosfera delle grandi occasioni nella notte di pugni allestita dall’Opi2000 al PalaRavizza di Pavia, quando i riflettori s’accendono sul ring  per un match destinato a segnare per sempre il futuro dei protagonisti, Silvio Branco e Giacobbe Fragomeni, chiamati a sostenere la sfida per il titolo Silver Wbc dei massimi-leggeri. Tifoserie divise, grande incertezza, i silenzi e i fragori che s’alternano a scandire l’attesa per una sfida che dimostra, se mai ne serviva un’ulteriore prova, come il professionismo italiano sia ferito ma non morto, pronto a riprendere vigore e speranza non appena gliene viene offerta l’occasione. Per i due eterni “ragazzi”, il 46enne Silvio e il 43enne Giacobbe , una platea degna a suggellare prestigiose carriere destinate alle pagine della storia  pugilistica italiana. Tra le sedici corde, prima dell’inizio delle ostlità, vengono presentato grandi campioni del passato e del presente, tra i quali Massimiliano Duran, Rocky Mattioli, Emiliano Marsili, Gianluca Branco, Alessandro Duran, Luca Messi e Cosimo Pinto.

Espletate tutte le formalità, cantato l’Inno di Mameli, suona il primo gong, sotto la direzione dell’arbitro Massimo Barrovechio. La ripresa é caratterizzata dal continuo uso del lungo jab sinistro di Branco e dal costante avanzare di Giacobbe che cerca di accorciare le distanze per scaricare al corpo, ma fatica a trovare la giusta misura. Nella seconda, una leggera scalfittura compare all’occhio sinistro di Branco, il quale retrocede ma pur se deve subire una pio di serie ai fianchi reagisce da par suo con veloci uno-due e pure qualche montante velenoso. Il combattimento procede a ritmi intensi e la resistenza fisica dei due protagonisti sarà davvero determinante. Nel terzo round, il civitavecchiese si fa preferire per alcuni precisi rientri sugli assalti di Fragomeni che si lancia con veemenza sul rivale, ma non sempre è preciso, mentre nei tre successivi minuti è il milanese che sembra riuscire a trovare con maggiore frequenza la breve distanza, affondando con efficacia al corpo.

Alla boa della sesta ripresa non c’è ancora stato un attimo di tregua e i due veterani paiono due ragazzi nel fiore dell’età, tant’è il vigore e l’orgoglio che mettono nella lotta; Fragomeni porta al volto di Silvio due destri di ottima fattura, ma questi assorbe bene e reagisce con precisi sinistri-destri, non pesanti ma rapidissimi. Il settimo round è pesante per entrambi, a turno in difficoltà nel susseguirsi ininterrotto degli episodi e il pubblico segue il match con entusiasmo e calore e anche l’ottavo non smentisce la trama, anche se forse, per la prima volta si ha la sensazione che la fatica cominci a fare capolino.  Alla nona ripresa, in effetti, i clinch si intensificano e le azioni rallentano, ma quello che stanno compiendo i protagonisti è quasi commovente, se si pensi alla loro carta d’identità e nella decima la battaglia ricomincia di nuovo, caratterizzata da un gran finale di Branco che in un prolungato scambio prevale abbastanza chiaramente, ma Giacobbe è duro come l’acciaio e nell’undicesimo riparte “alla baionetta”  togliendosi la soddisfazione di costringerlo ad una difficoltosa difesa. Nell’ultimo round Fragomeni le prova tutte e non dà tregua al rivale, costretto ad abbracciare per sottrarsi all’assedio del “cuor di leone milanese”.

Verdetto al fotofinish: Cavalleri: 115 a 115; Ciminale: 115 a 113 per Branco; Silvi: 114 a 114…

Match Pari!

Nel dopo-match, scambio di cavallereschi riconoscimenti tra i due meravigliosi guerrieri che hanno certamente contribuito a riaccendere la fiammella della speranza per la boxe professionistica tricolore. Grazie da tutti coloro che amano la Noble Art e…cento di questi giorni!

Nel sotto-clou, prima difesa della cintura dell’Unione Europea dei leggeri da parte dell’imbattuto Luca Giacon contro il 33enne polacco Krzysztof Szot, con un sola sconfitta in carriera su 17 match. Il pugile dell’Est ci mette pochissimo a dimostrare d’essere un atleta da prendersi con le molle, con alcuni affondi incisivi, soprattutto con il gancio sinistro e il diretto destro assai veloci. Giacon ha stretto i denti, ha cominciato a muovere la cintura e a lanciare un bel jab sinistro, mettendo a sua volta a segno alcune belle serie. Al terzo round Szot esce da uno scambio con una ferita alla zona temporale sinistra, causata da un reciproca testata accidentale. Il medico, interpellato dall’arbitro Cavalleri, per tre volte dà l’ok al proseguimento. Il match si fa ancora più duro, con violenti scambi in cui Giacon prevale, ma deve subire anche qualche colpo di troppo. Alla quinta ripresa, Cavalleri chiede di nuovo l’intervento del medico e finalmente il match viene sospeso, con conseguente lettura anticipata dei cartellini che sanciscono all’unanimità, per 49 a 46, il successo meritato ma non semplice di Luca Giacon.

In precedenza, il cruiser Mirco Larghetti, campione Intern.le Wbc, e il rumeno Istvan Varga, mestierante di antica militanza. Il primo, allenato dall’ex-campione iridato ed europeo della medesima categoria Massimiliano Duran, è un pugile di notevoli potenzialità e spettacolare. Se la cava in un batter d’occhio: un paio di attacchi culminati in altrettanti montanti sinistri al fegato e per Varga la fatica italiana è conclusa. Un match molto facile, anche troppo, che va interpretato come test verso l’impegno del 31 Marzo prossimo a Ferrara, nel XII Memorial Carlo Duran.

Pesi welter Frezza b. Sakara ai punti in  in sei round – Pesi  leggeri Putrone  b. Horvath  ai punti in 4 round

 

Fonte: Boxeringweb.net

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