“Boschiero sfiderà Miura in Giappone, Spada affronterà Rubio. Occasioni anche per Fragomeni e la Galassi” “Della Rosa ha rinunciato all’europeo per il derby con Petrucci”. E ancora: “La Fpi ha portato alla rovina il professionismo” “Ndiaye aveva perso nettamente” “Larghetti pugile d’altri tempi” “L’Aiba farà il botto!”…
L’Ebu, nell’ultimo congresso di Vienna, ha nominato la Opi2000 di Salvatore Cherchi migliore società organizzatrice in Europa per l’anno 2012. Il promoter ha fatto con boxeringweb.net una panoramica sul momento delicato del nostro sport.
Salvatore Cherchi, quale aggettivo userebbe per descrivere la situazione del pugilato italiano?
“Ottima. Siamo detentori di cinque titoli europei, abbiamo tre sfidanti ufficiali. Siamo in competizione per disputare quattro mondiali. La situazione dunque non è buona, è ottima.”
Quindi, organizzare in Italia è facile.
“Trent’anni fa era una pacchia. Oggi la situazione è drammatica. Abbiamo i pugili, ma non ci sono i soldi.”
Le fonti principali erano, fino a poco tempo fa: televisioni, Comuni e sponsor. Quale è il problema più grave?
“Tutti e tre. Mancano i quattrini. Con la situazione economica che c’è come si può pensare che un Comune dia dei contributi importanti, che gli sponsor pensino alla boxe? E di televisioni interessate alla boxe ce ne è rimasta in pratica una sola.”
Sportitalia è l’unico interlocutore?
“RaiSport fa ancora qualcosa, ma sono avvenimenti di livello più basso. Sportitalia garantisce la diffusione del pugilato. Il problema è che mancano i soldi di una volta. A tutti gli sport in difficoltà basterebbe il 3% della cifra che prende il calcio per i diritti televisivi. Con 45 milioni si garantirebbe vita serena a molte discipline e lavoro a tante persone”
Questo è un sogno irrealizzabile. Senza quei soldi, quale sarà il futuro della boxe italiana?
“Sono 25 anni che mi impegno, economicamente parlando, più di quello che mi dovrei impegnare. Assieme ad Andrea Locatelli abbiamo tenuto in piedi la baracca. Senza offendere nessuno, siamo gli unici che sono stati capaci di muoversi ad alti livelli. Non è un caso che l’Ebu negli ultimi dodici anni abbia voluto premiare l’Opi2000 tre volte. Che vadano gli altri a vincere i titoli all’estero, ad organizzare mondiali a mettere in fila una lunga serie di europei. Ce l’abbiamo fatta in passato, ce la faremo ancora”
Come si riesce ad allestire una riunione importante in un periodo di crisi?
“Sputando sangue. Come faccio io. Non diventerò mai ricco e sarò sempre pieno di debiti, ma ce la farò.”
Stiamo parlando di un investimento fatto nella speranza di un futuro migliore che possa ricompensare le perdite?
“Sono decenni che spero che questo accada. Non mi arrendo. Sono ottimista, il pugilato ce la farà”
La Federazione rispetta i compiti che il ruolo le impone?
“Ho preso la mia prima tessera nel 1965 e da quel momento in poi ho sempre pensato che la boxe fosse un percorso con tre gradini: novizi, dilettanti e professionisti. La Fpi ha cambiato questa realtà. Lavora solo per dieci pugili. E’ vero, con questo sistema ha ottenuto dei buoni risultati alle recenti Olimpiadi. Ma alle prossime probabilmente il bottino sarà ben più misero. E nel frattempo non si è mai curata del professionismo. La Federboxe ha portato alla rovina il pugilato professionistico italiano. Stimo l’attuale presidente, ma ha ereditato una stituazione insostenibile. Così non si va da nessuna parte”
E la Lega Pro fa il suo dovere?
“Fa quello che può, almeno fino a quando Andrea Locatelli continuerà a lavorare in qualche modo per lo sport che ama di più al mondo”
E’ vero che la Lega ha dei debiti con gli organizzatori?
“Può essere che nel rapporto ci sia del ritardo nei pagamenti, ma questo accade in qualsiasi attività del nostro Paese. Non me la sento di condannarla, anche perché la Lega siamo noi. E’ come se una cooperativa si lamentasse perché gli stipendi non vengono pagati.”
Perché è quasi impossibile vedere gli organizzatori italiani lavorare in gruppo con intenti comuni?
“Non è difficile, il problema è che ognuno di noi ha i suoi obiettivi.”
Un professionista, anche di alto livello, per vivere tranquillo deve lavorare. E’ una situazione difficile da sostenere.
“E’ vero, i pugili hanno ragione. La boxe da sola non garantisce abbastanza soldi per vivere. Non è il basket dove hanno fatto il loro ingresso grandi sponsor, vedi Armani o il Monte Paschi di Siena, che portano milioni di euro. Da noi di soldi ne girano pochi.”
Ma adesso l’Aiba risolverà ogni problema.
“Il precedente presidente federale, Franco Falcinelli, ci ha portati in questa situazione. L’attuale presidente, Alberto Brasca, non sa come uscirne. La Fpi si è legata all’Aiba che pensa di fare il grande affare con il monopolio del professionismo, ma fallirà. Oggi non c’è un Ente che ha il predominio sugli altri. Non potranno riuscirci loro che dovranno battersi con colossi come la Top Rank di Bob Arum o la Golden Boy Promotion di Oscar De La Hoya. Quelli se li mangeranno a colazione. L’Aiba farà il botto, fallirà. Il problema per noi è: cosa sarà rimasto del pugilato italiano quando l’Associazione mondiale scoppierà? Io sono sempre dell’idea che la boxe è una cosa semplice: novizi, dilettanti, professionisti. L’unica strada da percorrere è questa”
Cominciamo a parlare dell’attività dei pugili targati Opi2000. Nel gruppo c’è Devis Boschiero (nella foto, a sinistra, nel mondiale contro Aoh),quali sono i suoi programmi?
“Ho appena vinto l’asta per la difesa dell’europeo superpiuma contro lo sfidante ufficiale Guillaume Frenois. Faremo l’incontro in Italia, a metà settembre. Poi Boschiero dovrebbe avere una nuova occasione mondiale (il Wbc, nell’ultimo congresso di Cancun, ha nominato il superpiuma italiano sfidante preferenziale al titolo diTakashi Miura, ndr). Andrà a battersi all’estero, in Giappone. Rischiare 20.000/30.000 euro per un titolo continentale fa parte del gioco, continuare nel rischio quando la somma da mettere in gioco sale a 100.000/150.000, sarebbe una follia”
Che futuro per Domenico Spada?
“Faremo l’asta per il titolo Wbc a interim contro Marco Antonio Rubio. Il campione, Sergio Martinez, non potrà combattere per un lungo periodo (ha subito la frattura della mano sinistra, ndr). L’interim è la soluzione più logica”
Passiamo a Giacobbe Fragomeni.
“Sabato 22 giugno a Mosca, Krzysztof Wlodarczyk e Rakhim Chakhkievsi si affrontranno per il titolo Wbc dei massimi leggeri. Il vincitore dovrà sfidare entro novanta giorni Fragomeni. Prima di quell’incontro, Giacobbe salirà sul ring a luglio per un match sulle otto riprese”
Confermato il percorso di Silvio Branco?
“Sì. Il 6 luglio affronterà a Civitavecchia il finlandese Juho Happola per il titolo Silver Wbc dei massimi leggeri (lasciato vacante da Giacobbe Fragomeni, ndr). Il 13 luglio a Montecarlo si incontreranno per il titolo Internazionale Wbc Dmytro Kucher e Ilunga Makabu. I vincitori dei due match si affontreranno a novembre/dicembre. Chi avrà la meglio in questo ultimo incontro andarà a sfidare il vincente del combattimento tra Fragomeni e il vincitore del match tra Wlodarczyk e Chakhkiev.”
E per Simona Galassi quali prospettive ci sono?
“Come pugile donna è l’unica che abbia fatto un’attività continua in Italia. Ho sempre cercato di fare il possibile per lei. E’ vero, a volte non ho mantenuto le promesse fatte. Ma credetemi, è difficile far fare combattere una donna. La televisione non mi concede una data solo per lei, devo inserirla in un programma che abbia un clou maschile che consenta l’aggancio televisivo. Lo scorso anno ha disputato due mondiali, adesso ha appena vinto il titolo europeo. Lei dice che ha sofferto e io so che è vero. Ma non credo possa dire che la colpa è mia. Faccio fatica ad organizzare per gli uomini, mi riesce incredibilmente difficile farlo per una donna. Guardate le altre. Sono dovute andare in Giappone, in Argentina, in Germania…”
Vero, ma Simona è senza dubbio la migliore pugile donna che abbiamo mai avuto. E’ di una spanna superiore alle altre.
“Sono d’accordo. Sul piano tecnico non si discute, è bravissima. Ci crediamo al punto che è stato mio figlio Alessandro a trovarle il nuovo maestro. E con Alessandro Duran è andato tutto alla perfezione. Ma è dura trovare un’occasione per farla lavorare. E questo è un dato oggettivo, non un’opinione.”
La bella avventura di Simona è dunque finita a Fratta Maggiore?
“No. Mi sento di fare una promessa. La Galassi disputerà un titolo mondiale, non so ancora se in Italia o all’estero. Ma lo farà”
Parliamo di Di Rocco.
“A 30 anni è nel pieno della maturazione, sta lentamente crescendo per arrivare ai livelli che gli appartengono. Per lui il programma a breve scadenza è la difesa dell’europeo superleggeri.”
Di Rocco ha conquistato il titolo a Brindisi, nella riunione che ha ospitato il match dello scandalo. Per Salvatore Cherchi quale sarebbe stato il giusto risultato dell’europeo di Ndiaye contro Rebasse?
“Io ho visto una vittoria nettissima del francese.”
Eppure i due giudici spagnoli hanno assegnato un pari e una vittoria al pugile italiano. Come è potuto accadere?
“Sinceramente non lo so. Posso solo dire che io non ho fatto niente per influenzare il loro giudizio. Non ero nel loro albergo, non ho parlato con loro per avere qualche favore, non sono andato neppure a cena con loro.”
Come mai Ndiaye ha combattuto al di sotto delle aspettative?
“Perché pensava di avere già vinto. Si sentiva il titolo in tasca. Ora dovrà ricominciare da zero, è campione di niente. Sarà dura.”
Perché Emanuele Della Rosa (nella foto) ha abbandonato la qualifica di sfidante europeo dei superwelter?
“Mi ha detto che a Roma in molti parlano della sfida che gli ha lanciato Daniele Petrucci. Non vuole che si pensi che stia cercando di evitare quell’incontro, per questo mi ha chiesto di lasciare la sfida europea per puntare al titolo Internazionale Wbc con Petrucci. Martedì 25 giugno saranno aperte le buste e vedremo chi avrà vinto l’asta. Penso possa essere un grande match non solo per Roma, ma per l’Italia intera”
Quale futuro per Mirko Larghetti, neo campione UE dei massimi leggeri?
“E’ un pugile d’altri tempi, uno che riesce a darti emozioni antiche che pensavi fossero state dimenticate per sempre. Sta migliorando. Farà una difesa del titolo e poi, se l’Ebu gli darà la possibilità, andrà subito alla sfida europea (volontaria, ndr) contro Mateus Masternak. E tornerà a casa con la cintura continentale…”
Salvatore Cherchi, come è la situazione del pugilato italiano?
“Ottima a livello di qualità, drammatica sul piano economico. I pugili forti li abbiamo, mancano solo i quattrini…”